Assoluzione perché il fatto non sussiste per un mio assistito

Gen 19, 2016

Assoluzione perché il fatto non sussiste per un mio assistito, accusato di avere indicato nella dichiarazione dei redditi, al fine di evadere le imposte, elementi passivi fittizi, avvalendosi di una fattura per operazione oggettivamente inesistente.
L’accusa muoveva dalla mancanza di documenti, in capo all’imputato, atti a provare il rapporto di lavoro sottostante e dalla mancanza della fattura, oggetto di causa, tra la contabilità di chi l’aveva emessa.
Gli accertamenti investigativi, fidandosi di chi negava non solo di avere svolto il lavoro, ma anche di avere emesso la fattura, trascuravano il dato fondamentale del pagamento dell’iva da parte dell’imputato e l’impossibilità, in capo allo stesso, di provvedere al saldo dell’importo indicato in fattura a causa di forti difficoltà economiche insorte.
Nessun intento, quindi, di evadere l’iva, bensì solo il parziale pagamento di una fattura relativa ad un lavoro effettivamente svolto.
Attraverso la produzione di numero due assegni circolari che provavano il pagamento dell’iva e dei bilanci societari da cui emergeva la situazione creditoria e debitoria esattamente come descritta dall’imputato in sede di esame, la difesa riusciva a convincere il Giudice dell’infondatezza dell’accusa mossa.