Molte persone, nel corso degli anni, hanno sentito parlare dei lavori di pubblica utilità, in particolare nei casi di guida in stato di ebbrezza, come pena sostitutiva di altra pena, utile ad ottenere sia una declaratoria di estinzione del reato che il dimezzamento del periodo di sospensione della patente.
I lavori di pubblica utilità, in quanto non sottoposti ad una precisa elencazione da parte del Legislatore, sono attività che possono essere tra le più disparate, quali il lavoro di archivio, il fornire informazioni o smistare l’utenza in entrata presso un ente, lavori di giardinaggio ed altri.
Ebbene, con la cosiddetta Riforma Cartabia, la possibilità di richiedere la sostituzione della pena con i lavori di pubblica utilità è stata estesa ad una moltitudine di casi.
Una particolarità è quella prevista dall’art. 459, co. 1 bis, del Codice di Procedura Penale, nei casi del cosiddetto “procedimento per decreto“(penale di condanna): in tutti i casi in cui, con decreto penale, viene irrogata una pena pecuniaria in sostituzione di una pena detentiva, l’imputato, personalmente o a mezzo di procuratore speciale, può chiedere che tale pena venga nuovamente sostituita con dei lavori di pubblica utilità.
Tale facoltà deve essere esercitata nel termine di 15 giorni dalla notifica del decreto penale stesso, per cui è consigliabile rivolgersi al difensore di fiducia od a quello nominato d’ufficio con il decreto penale di condanna, al fine di valutare la convenienza di tale istanza.
La sostituzione della pena pecuniaria con i lavori di pubblica utilità può essere vantaggiosa quando si ritenga utile non pagare la somma prevista a titolo di pena pecuniaria o, nel caso in cui questa sia comunque sottoposta a sospensione condizionale della pena già nel testo del decreto penale, per “tenersi in tasca” la suindicata sospensione (ed utilizzarla eventualmente in altra necessaria occasione).